deSidera Bergamo Festival

 

Noi dovremmo trasformare ogni giorno in poesia… 

Siamo vivi, siamo vivi e un intero giorno ci attende 

- Takashi Nagai 

 

Apre i battenti ad estate inoltrata la XXI edizione di deSidera Bergamo Festival avendo fatto spazio per uno spin-off di grande successo confezionato per Bergamo e Brescia, capitale della cultura: INEDITA. INEDITA ha in comune con deSidera l’attenzione per il territorio, la ricerca di grandi interpreti, la cura degli appuntamenti, la caratteristica comunitaria che si riesce sempre a conferire ad ogni appuntamento. Bellezza nella bellezza: il teatro in scenari mozzafiato. E quanto è necessaria la bellezza! Ora più che mai. In un momento in cui il vivere appare sempre in bilico non possiamo più attestarci su una posizione consolidata, prevedibile; mentre al peggio non sembra esserci più limite, l’apparire prende sempre più prepotentemente il posto dell’essere e nessuno, neanche nella sua dimensione molecolare, prende l’iniziativa di fare qualcosa di diverso. Alcuni amici poi, hanno preso l’iniziativa di partire per l’ultimo viaggio (caro Marino, caro Ferruccio, non dovevate farlo!) lasciandoci ancor più con l’esigenza prepotente di non farci sfuggire inutilmente la vita. Sentiamo che la solitudine è una condizione innaturale, indotta. Forse per molti è diventata un’abitudine, un modus vivendi. Ma il teatro non può allinearsi. Il teatro per sua natura non può stare in una dimensione individualistica. È proprio in questo clima di spappolamento delle relazioni che il teatro può giocare la sua partita, può diventare un fatto ricostruttivo, un tentativo umano, vero, incontrovertibile pur nella sua dimensione microscopica. Creare momenti di vita sincera, cellule di relazioni semplici, esperienze comunitarie di partecipazione attiva in cui l’arte agisce da enzima. deSidera nel 2023 vuole ritrovare la sua spinta propulsiva di cambiamento verso una vita fatta di poesia, di azione quindi, come suggerisce la sua etimologia, di ribellione all’astrattezza in cui ci sentiamo immersi. Facciamo nostro l’estremo grido di Nagai Takashi, lo scienziato medico radiologo travolto dall’atomica di Nagasaki: “dovremmo trasformare ogni giorno in poesia. Siamo vivi, siamo vivi e un intero giorno ci attende”. Un’intera stagione di teatro ci attende, come un giorno intero in cui stare insieme e guardare dritta in faccia la vita, quella non virtuale, quella concreta, quella di tutti. Come sempre saremo in molti paesi della provincia, in pianura, nelle valli, sulle colline, per partecipare insieme allo svolgersi delle storie che gli spettacoli proporranno. Ci saranno protagonisti assoluti della scena italiana, ma anche recenti scoperte. Dopo ventuno anni possiamo chiedervi di darci fiducia, di essere curiosi. Ci saranno molte sorprese. Anche per noi dal momento che abbiamo dato spazio a varie prime assolute. Buon teatro a tutti! 

Gabriele Allevi, Luca Doninelli, Giacomo Poretti