Il cavaliere inesistente

regia Amandio Pinheiro
con Jacob Olsen
adattamento di Francesco Niccolini e Jacob Olesen
musiche Dmitr Shostakovich
costumi Margaret Raywood
scene Antonio Belardi
disegno luci Fabrizio Giometti
Descrizione
Il Cavaliere inesistente è una storia curiosa, succede durante il medioevo. C’è l’esercito di Carlo Magno e c’è un cavaliere che è il più scrupoloso, più preciso e pignolo di tutti. È un uomo dentro la sua armatura, la sua perfetta armatura, ma quando alza la celata non c’è niente dentro, è un’armatura vuota, “inesistente”, ma è un Cavaliere perfetto. Agilulfo Bertrandino dei Guildiverni, indossa una lucida armatura bianca, è razionale e perfezionista per sopperire alla sua mancanza maggiore: non esiste! La guerriera amazzone Bradamante si innamora dello spirito di perfezione di Agilulfo, l’uomo perfetto! Il giovane Rambaldo invece vuole vendicare l’uccisione di suo padre, è follemente innamorato di Bradamante, che non ricambia il suo amore e Torrismondo, figlio di Sofronia, la vergine Sofronia principessa di Scozia, salvata da Agilulfo dalla violenza di due briganti si innamora di suo figlio, che non è suo figlio, ma il figliastro che crede di essere suo figlio, ma non è suo figlio e neppure il figliastro… Comunque Il grande Carlo Magno, deus ex macchina…risolve tutto! La storia del Cavaliere è quella di colui che vorrebbe davvero essere preso in considerazione proclamando, malgrado i suoi dubbi e quelli degli altri, la propria volontà di vivere e di compiere imprese valorose per cui valga la pena di esistere. Tutto è risolto in un unico atto, da un unico attore che letteralmente si tra-veste in tutti i personaggi: tra armature vere e false, clangori di scena, musiche e canti. Le capacità attoriali e di narrazione di Jacob Olesen daranno vita ai 40 personaggi e alle storie. Guerre, battaglie, intrighi e vendette si intrecciano come nel libro surreale di Italo Calvino che dalla sua penna da vita alla monaca Teodora, che a sua volta crea il racconto, evoca e muove le azioni e i sentimenti di tutti, giocando, richiamando alla semplice felicità del raccontare come nell’Orlando Furioso. Suspence, gioco e divertissment sono assicurati, un tromp-l’oeil letterario tutto da scoprire ed assaporare, per un pubblico da 6 a 99 anni. La parabola è antica e chiara, “Chi siamo noi e dove andiamo noi”, come canta Paolo Conte.