MAGNIFICAT 2 - Cronaca dal palco

Alda Merini per Bonate Sotto

08/10/2016 - Bonate Sotto, Chiesa parrocchiale S. Cuore

La voce del pubblico

+ Di' la tua!

09/10/2016 09:22 - Enrico Masseroli:
Vibrante ed intensa Arianna Scommegna, appassionata e appassionante nel lasciarsi abitare da Alda Merini. Il fluire di accenti e cadenze lombardo/brianzoli in sintonia con lo spirito carnale del testo sacro. Lascia perlessi la scelta dei lunghi stacchi musicali e la qualità decisamente amatoriale di coro ed organo, penalizzati pure dall'acustica, comunque da apprezzare per l'impegno.

12/10/2016 16:01 - Walter Previtali:
Magnificat anima mea Domino …Una delle preghiere o canti più sublimi del nuovo testamento. Alda Merini ne ha fatto un capolavoro moderno, un percorso dell’anima di una donna che si rende conto della grandezza e potenza e dolore che il suo “fiat” porterà nella sua vita. Lo spettacolo è stato fatto nella parrocchiale di Bonate Sotto per i 100 anni della consacrazione della chiesa. La chiesa non ha l’eleganza, la storia e le suggestioni del tempio civico dell’Incoronata di Lodi eppure la potenza del testo di Alda Merini riempie la chiesa e fa vibrare l’anima di ciascuno. Non è l'incanto del luogo. Non la suggestione dello spettacolo. Non è più teatro. E’ vita. Non è recita. E’ racconto fatto da Alda-Maria. Arianna Scommegna ha messo una passione intensa, una adesione allo spirito del testo, alla donna Maria, alla Madonna fino a farci dimenticare che era Arianna a recitare. Al culmine della recitazione spuntano lacrime vere sulle guance di Arianna-Madonna. Non credo si possano usare altre parole per descrivere quanto è accaduto sabato sera. L’attrice è stata capace di trasmettere una carica emotiva e una passione che ti scuotono l’anima. Un forte aiuto è venuto dal maestro Stefano Bertuletti che ha suonato l’organo senza virtuosismi, ma con potenza e passione e dal coro “Ensamble del Sacro Cuore” di Bonate Sotto che hanno intervallato l’evolversi della vicenda della Madonna con pezzi musicali che non solo si sono integrati alla perfezione nel ciclo dello spettacolo ma hanno aiutato a non perdere la traccia della storia di Maria. L’apertura con l’organo del maestro già da sola ha messo le menti e i cuori pronti a recepire qualcosa di veramente emozionante e il seguito sembrava essere venuto da solo. Ottima la regia perché con gesti semplici e luci buone ci ha aiutato e non distratto nell'ascolto della vicenda teatrale.