La Commedia dell’Arte riparte dalla terra di Arlecchino

Con l’estate di deSidera torna puntuale anche Le Vie della Commedia che, ormai da alcuni anni, negli ultimi giorni di luglio anima San Giovanni Bianco, Dossena e Camerata Cornello, i tre comuni della media Valle Brembana promotori del progetto.  
Gli spettacoli, che in questi anni si sono succeduti al Festival nei suggestivi luoghi della Val Brembana legati alla tradizione della maschera di Arlecchino, hanno dato evidenza di come la Commedia dell’Arte oggi non sia un genere di teatro slegato dal resto della proposta teatrale contemporanea. Semmai possiamo sostenere che sia una serie diversificata di ‘omaggi’ a una grande tradizione professionale che molti oggi sentono di poter e dover fare: non la mimesi di un mondo teatrale che, per forza di cose, non esiste più, ma la riattivazione di un distillato che si riconosce in un linguaggio in grado di raccontare sul palcoscenico anche storie diverse da quelle dei canovacci della commedia dell’arte. 
Quest’anno questo piccolo e prezioso festival, inviterà a riflettere sulla commedia dell’arte intesa come linguaggio attraverso il quale leggere e rileggere i testi e i protagonisti della storia della cultura, distillandone appunto significati e forme d’arte.
Siamo onorati di poter accogliere di nuovo Enrico Bonavera con la sua ultima produzione “Arlecchino Svelato” che mette al centro la sua esperienza di Arlecchino ufficiale dello spettacolo di Giorgio Strehler. Proseguiremo con “Molière”, la cui vita è raccontata con funambolica abilità da Fabrizio Falco, attore siciliano premio Mastroianni e Premio Ubu, che offre al pubblico non solo un viaggio nella vita del grande autore francese ma anche un approccio sarcastico e ironico al mondo contemporaneo. 
La lente della commedia dell’arte ci aiuterà anche a rivedere testi classici come Decameron e Mandragola, in cui lo stile alto dell’Umanesimo e quello basso del patrimonio popolare si mescolano alla perfezione.
Abbiamo anche pensato al pubblico dei bambini con una proposta nella quale i piccoli potranno sperimentare, attraverso il gioco e il linguaggio della danza, il rapporto tra maschera e movimento corporeo, un aspetto nodale della pratica della commedia dell’arte.