IL FU MATTIA PASCAL

Di Luigi Pirandello
regia di Alberto Oliva
Drammaturgia di Alberto Oliva e Mino Manni
con Mino Manni, Marco Balbi, Letizia Bravi, Gianna Coletti, Alessandro Castellucci


Descrizione

In questo grande romanzo sulla crisi dell’identità, Pirandello mette in campo temi a noi molto cari, su tutti il desiderio di cambiare identità, di avere una seconda possibilità dalla vita, che ci consenta di cancellare tutto il passato e ricominciare da zero una nuova esistenza.

È il sogno di azzerare la memoria e ripartire, più leggeri e liberi dal fardello di quello che è accaduto prima, ma forti di una coscienza di vita, un’esperienza e un vissuto che ci consentano di non commettere più gli stessi errori con le loro tragiche conseguenze.

È anche il gioco dei bambini, quel “facciamo che io ero…” che li proietta in altri mondi, di cui sono creatori e sovrani, un esercizio della fantasia che purtroppo si scontra con la realtà al momento della crescita e toglie la libertà di immaginarsi altrove, magari più felici.

 

Oggi, nel linguaggio delle nuove tecnologie, si direbbe “resettare il sistema”. Sono proprio le nuove tecnologie ad averci dato l’illusione di poter vivere una vita diversa da quella che stiamo realmente vivendo. Le piattaforme social come Facebook e Instagram sono invase dai cosiddetti “profili fake”, ovvero identità inesistenti dietro cui si celano persone molto diverse dall’immagine virtuale che vogliono dare di se stesse. Il mondo virtuale sembra essere diventata una valvola di sfogo per tante frustrazioni, una “second life” migliore in cui riscattare i fallimenti della vita vera.

 

Ma la vita vera torna inesorabilmente a bussare alla porta e prima o poi bisogna farci i conti. La carrozza di Cenerentola a mezzanotte ridiventa una misera zucca e l’illusione finisce.

Pirandello con il suo linguaggio straordinario e le situazioni al limite tra grottesco e surreale che ha saputo inventare in questo romanzo di enorme spessore, ci dà la possibilità di affrontare il tema attualissimo dell’identità - doppia, tripla, falsa o in cerca di definizione - senza scadere in un banale appiattimento sull’oggi, ma tenendo forte e salda la trama e l’ambientazione della sua favola nera.

 

Mattia Pascal è un Giocatore nel senso che ogni scelta che compie è un azzardo, dall’amore alla paternità, fino alla fuga da se stesso in un'altra identità, quella di Adriano Meis, che sarà destinata al fallimento. La riflessione sul Doppio e sulla maschera – tipica di Pirandello -   arriva in questo testo al tentativo estremo di Mattia di “suicidare” Adriano, in una girandola esistenziale fatta di esaltazione e perdizione, che si dipana attraverso scene di grande efficacia teatrale condite dal tipico umorismo pirandelliano, capace di andare alle radici delle nevrosi dell’uomo contemporaneo senza perdere il sano e lucido distacco della ragione. 

“L’uomo che visse due volte” potrebbe essere il sottotitolo dello spettacolo, per evidenziare un rimando con il film di Hitchcock, il cui taglio noir è molto affine al nostro immaginario. 

 

Una delle caratteristiche per cui il romanzo di Pirandello è diventato famoso e “classico” è la sua impossibilità di etichettarlo dentro a un genere letterario specifico, perché sfugge a ogni tentativo di definizione. Vorremmo che lo spettacolo mantenesse questo spirito eclettico e spiazzante. Per questo si apre con una scena di grande impatto visivo, dominata da un grande teatrino delle marionette in cui si rappresenta la vita di Mattia Pascal. Quando la marionetta del protagonista squarcia il cielo di carta del fondale, si libera della sua maschera e comincia la sua seconda vita, in carne ed ossa. Durante tutto lo spettacolo ci saranno riferimenti ad altri generi teatrali oltre alla prosa, come il teatro d’ombre, protagonista della scena della seduta spiritica, fondamentale nel percorso di Adraino Meis. 

 

Il cast, composto da cinque attori, vede Mino Manni nella parte del protagonista e gli altri attori nelle parti dei personaggi della vita di Adriano Meis: Adriano e Anselmo Paleari, Silvia Caporale e Terenzio Papiano. I personaggi della vita di Mattia Pascal sono invece interpretati da marionette, che dialogano tra loro e con gli attori in alcune scene di forte impatto visivo.


Date dello spettacolo

26/03/2019 11:00 - Teatro Rosetum