La voce di Giocasta

di Maddalena Mazzocut-Mis
Regia, Paolo Bignamini
chitarra elettrica, Sergio Sorrentino
con Annig Raimondi
Musiche di scena di Azio Corghi e Sergio Sorrentino
ScenAperta e Università degli Studi di Milano
Scene, Francesca Barattini


Descrizione

Giocasta, regina di Tebe, persa nelle stanze abbandonate dei ricordi, ricostruisce la sua esistenza, cercando in essa un motivo per sopravvivere all’orrore. Incontra il figlio-marito Edipo, cieco e imprigionato, e lo perdona, giustificando se stessa in una lunga, intima, disperata confessione.

 

“Non parlo per farti del male e non sarà lo strazio a trovare le parole, ma la pietà di una madre che dice mentre nasconde”. Dopo il pianto di Edipo, ormai inerme e per questo fanciullo, Giocasta lo prenderà per mano. Sarà i suoi occhi.

 

L’opera si inserisce nella tradizione italiana ed europea sia dal punto di vista letterario che musicale, ma nello stesso tempo se ne allontana per alcune particolarità essenziali. In primo luogo il mythos è narrato da una donna, madre e regina, nella tradizione edipica protagonista silenziosa. In secondo luogo, tutta la vicenda è emendata dalle derive psicanalitiche che ne affollano le novecentesche rappresentazioni. Nella drammaturgia Giocasta sopravvive all’orrore della tragedia familiare ripercorrendo la propria vita in un monologo lucido e sofferto. È prima di tutto madre, madre di Edipo e dei suoi quattro figli, e come tale si rivolge a un Edipo ormai cieco e inerme: “Parlo non per farti del male e non sarà lo strazio a trovare le parole, ma la pietà di una madre che dice mentre nasconde”. La narrazione di Giocasta comprende una parabola che inizia con la nascita di Edipo e si chiude con la morte di Antigone. La maledizione che Edipo scaglia sui figli maschi si abbatte anche sulle due figlie che si sacrificano per dare sepoltura a uno dei fratelli.

Una madre che silenziosamente conosce, da sempre, la verità e la cela, anche a se stessa, per non perdere la gioia di essere moglie e madre. Una madre che riconosce la tragedia al primo sguardo e ha il coraggio di mantenere quello sguardo, alto, fino in fondo. La Giocasta qui rappresentata non si uccide, ma accoglie, non indaga, ma guarda finalmente con gli occhi della verità, occhi che saranno poi quelli di Edipo.


Date dello spettacolo

28/07/2014 21:15 - Villa di Serio, Villa Carrara (Biblioteca)