Gesù figlio dell'uomo

di Kahlil Gibran
progetto a cura di Ferruccio Filipazzi
alla chitarra Claudio Fabbrini


Descrizione

“Gesù era paziente con gli ottusi, era come l’inverno che attende la primavera. Era paziente come una montagna nel vento… Ma era anche impaziente, Gesù. Non risparmiava gli ipocriti. E non tollerava imposizioni”.

La parola potente, immediata, poetica a raccontare Gesù nella sua dimensione autentica e naturale, modello per ogni uomo. Testimonianze di chi l’ha conosciuto bambino, ragazzo, uomo. Chi è stato sfiorato e chi travolto dal Suo incontro. Anna, la nonna, e Caifa, la legge, Maria Maddalena e la madre di Giuda, un soldato romano e Ponzio Pilato, Simone di Cirene e Susannah di Nazaret che racconta di Maria sotto la croce…

“Noi che conoscemmo Gesù e udimmo i suoi discorsi possiamo affermare che ci insegnava a rompere le catene della schiavitù per liberarci dal nostro ieri. Il Nazareno voleva che vivessimo la nostra vita in appassionata pienezza”.

Gesù Figlio dell’uomo fu per Gibran la ricerca di una verità personale, emozionale, antidogmatica. Questo atteggiamento può far pensare che il poeta libanese intendesse compiere un’operazione di segno contrario rispetto all’interpretazione “formale”. In realtà, nella prospettiva di Gibran, sottolineare in Gesù la dimensione umana non significava ridurne la statura, ma, al contrario, arricchirla e approfondirla.

Occasione comunitaria di riflessione, prima accompagnati dalla pubblica lettura e poi con l’auspicio che l’incontro continui tutti insieme, con il libero contributo di chi vorrà, come in una preghiera collettiva.

 

PRENOTAZIONE - 17 LUGLIO

Date dello spettacolo

17/07/2021 21:15 - Gandino - Piazza S. Croce