Giobbe, o la tortura dagli amici

di Fabrice Hadjadi
Teatro degli Incamminati
con Andrea Bonanni, Andrea Maria Carabelli e Dina Perekodko

Durata: 75 minuti

Descrizione

«La scena si apre su un Dio che immediatamente, intimo e familiare, supera il vuoto che lo separa dagli spettatori, sussurra loro da vicino come il più geloso confidente. Segue un dialogo tra Dio e Satana dove a confliggere non sono il Bene e il Male, o non appena questi, ma la tenerezza e la rabbia, la gioia e l’avvi- limento: la vicenda di Giobbe è già tutta delineata in queste poche battute. Così, quando in terza battuta Fabrice Hadjadj colloca Giobbe in un letto d’ospedale, attaccato ad una flebo, lo spettatore sa già bene qual è la posta in gioco. Quello che con Giobbe va in scena nelle sequenze successive è la vita come incontro e come rituale: gli amici e la moglie vanno a visitarlo, uno per uno, e ciascuno di loro esprime un punto di vista sempre diverso; ma ogni posizione è, almeno per un aspetto, sempre comune: essa mira ad abbassare il tiro della questione. La sofferenza di Giobbe viene sempre ridotta a qualcosa di causale, di non decisivo. E solo nel monologo finale, curiosamente - genialmente - dedicato non al dolore ma alla gioia, esplode tutta la verità della figura di Giobbe: attraversamento del dolore, sì; ma per arrivare ad una comprensione di che cosa il dolore e la sofferen- za veramente sono: un’esigenza, una domanda, una tensione inestinguibile - ma, soprattutto, una vita.»

Date dello spettacolo

22/03/2013 - Romano di Lombardia, Chiesa parrocchiale
11/10/2013 - Urgnano, cinetetatro Cagnola