Come parlare di Cecilia Maria Cremonesi, oggi? Di una figura che ha fatto del dolore e della malattia che l'ha condotta ad una prematura morte una missione piena di vita e di forza per tutti coloro che le stavano intorno? deSidera ci prova lasciando spazio alla poesia di Pizzol, collaudato autore di teatro non nuovo a queste imprese (Edith Stein, Santa Teresa d'Avila) e al team di Alberto Salvi, con l'attrice-cantante Matilde Facheris e col musicista Gino Zambelli a cui s'aggiunge stavolta il maestro Savoldelli al contrabbasso. 

Un canto, dunque, che percorrendo la sua vita restituisce a Cecilia quella che fu musica, profumo, e non una stanza vuota e muta. Proprio perché la sua esistenza si svolse tutta "nel cuore di ua stanza" noi oggi la possiamo incontrare nella stanza del mondo che ha bisogno di sapere se esiste una ragione più forte del dolore. Se c'è un amore che vince il dolore.